Le fobie sono paure sproporzionate, persistenti e durature rispetto a qualcosa che non rappresenta un reale pericolo ma che provoca un’intensa ansia. Alle volte tutto questo può generare l’attacco di panico. Di solito l’intensità del disagio è legata alla vicinanza dello stimolo temuto: quando si è più vicini la paura è più forte mentre allontanandosi l’ansia si riduce. Chi ha una fobia riconosce che la propria paura è eccessiva ma non riesce a controllarla.
I sintomi fisiologici provati da chi soffre di fobie sono: tachicardia, vertigini, disturbi gastrici e urinari, nausea, diarrea, senso di soffocamento, rossore, sudorazione eccessiva, tremito e spossatezza. Tali manifestazioni si attuano solo alla vista della cosa temuta o al pensiero di poterla vedere. I fobici sono sostanzialmente degli ansiosi e come tali funzionano, nel senso che tendono a evitare le situazioni associate alla paura. Alla lunga questo meccanismo diventa una vera e propria trappola. Infatti, l’evitamento non fa altro che confermare la pericolosità della situazione evitata e prepara all’evitamento successivo.

Principali tipi di Fobie

Esistono le fobie generalizzate, come l’agorafobia (paura degli spazi aperti) e la fobia sociale (paura di esporsi in pubblico) e le fobie specifiche, che si riferiscono ad un oggetto o situazione specifica e circoscritta.
Tra le fobie specifiche troviamo:

  • Fobia per gli animali. La paura riguarda gli animali, tra cui molto comune quella per ragni e insetti.
  • Fobia per l’ambiente naturale. L’ansia intensa è provocata da elementi dell’ambiente naturale: temporali, altezze, acqua e buio.
  • Fobia per il sangue, le iniezioni, le ferite o altre procedure mediche invasive. Questa fobia spesso riguarda più persone della stessa famiglia. Può avere effetti dannosi sulla salute poiché la persona tende ad evitare di accedere alle cure mediche necessarie.
  • Fobia situazionale. La paura viene provocata da una situazione specifica come trasporti pubblici, tunnel, ponti, ascensori, volare, guidare, o luoghi chiusi (claustrofobia o agorafobia).
  • Fobia di altro tipo. La paura viene scatenata da altri stimoli. Ad esempio, il terrore di situazioni che potrebbero portare a soffocare, vomitare o contrarre una malattia. La paura di soffocare può avere effetti negativi sulla salute quando l’alimentazione viene limitata soltanto a sostanze facilmente ingeribili o quando viene rifiutata la terapia per via orale. Inoltre, esiste una particolare fobia che riguarda il proprio corpo o parti di esso che la persona percepisce come sproporzionate, inguardabili, orribili rispetto a come realmente si mostrano (dismorfofobia).
Cinofobia – paura dei cani

Come nasce una fobia

Le fobie non celano nessun significato simbolico inconscio e la paura è semplicemente legata a esperienze di apprendimento errato involontario nei confronti di qualcosa. In questo caso, l’organismo associa automaticamente la pericolosità ad un oggetto o situazione oggettivamente non pericolosa.
Questa associazione avviene per condizionamento classico, ovvero la relazione tra pensiero e oggetto si crea grazie alla prima esposizione spaventante che si è verificata ed è mantenuta nel tempo a causa dell’evitamento messo in atto per non provare quella terribile emozione di forte ansia che ne consegue.

Il comportamento tipico di chi ha una fobia

Chi ha una fobia, mette in atto dei comportamenti classici in prossimità di una situazione o di un oggetto che attivano questo tipo di paura:

  • Prova ansia anticipatoria e paura prima di trovarsi davanti allo stimolo;
  • Cerca di evitare lo stimolo fobico;
  • Sopporta la situazione con molto disagio;
  • In alcuni casi questi comportamenti possono interferire con la routine quotidiana tanto da compromettere la vita affettiva, sociale o lavorativa.

Come si affronta una fobia

La fobia si presenta in modalità e in situazioni sempre diverse. Sicuramente non possiamo affrontare questo tipo di paura evitandola per sempre. Possiamo però provare ad intraprendere un graduale percorso, che rispetti i nostri tempi e che ci porti a vivere più serenamente alcune situazioni.
Il primo passo è costituito dal prendere coscienza che sperimentiamo un’emozione, l’ansia, che seppur alle volte funzionale, in questo caso è eccessiva. Bisogna capire perché stiamo sperimentando questa sensazione davanti a certi stimoli.
Successivamente, possiamo cominciare ad affrontare gradualmente le situazioni, oggi evitate, iniziando da quelle che creano minor ansia possibile.
Tale considerazione è relativa, ovviamente, a situazioni in cui la fobia non comporta un eccessivo disagio nella vita quotidiana e non si sono verificati attacchi di panico. In questi casi è sempre opportuno rivolgersi ad uno psicologo. Un approccio di tipo cognitivo-comportamentale è particolarmente indicato per superare una fobia.

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